Poi dicono che sono io quello stronzo. Quello che non ride mai. E' vero, rido poco, ma non vuol dire che non sono felice. Et odio Romeo et Giulietta. Et aspettarti sotto casa con te che mi guardi dalla finestra in stile prigione non è il massimo. Almeno perchè è estate et io delle zanzare farei uno sterminio. Come Romeo et Giulietta, ma con la bicicletta et il telefonino et tu che mi scrivi via esseemmeesse "Non fumare!" et intanto mi guardi et io che brucio un pacchetto di Marlboro morbide perchè sto periodo c'ho un pò di soldi messi via bestemmiando in silenzio perchè tu non legga le mie labbra, dalla finestra. Perchè sei piccola et potresti offenderti. Come Romeo et Giulietta. Già con il veleno in mano.
Poi metto su un cd, due canzoni due dove dentro ci sono io et i miei fratelli. Et mi commuovo. Forse è la prima volta che ascoltando qualcosa di mio sono contento al 90%. Io non dormo mai. Di solito non era così. Resto sveglio su di noi. Di solito c'era sempre qualcosa che mi lasciava male. Male come la macchina del caffè quando il Pesciolino te la posa su un polpaccio. Male come vedere, sebbene gli occhietti spenti, certe coppie fare il bagno in mare a tre metri da te. Tre metri. Metti un pò di neve.
Poi sabato suoniamo di nuovo, evado. Et vado.
Poi ormai con lei non ci parliamo più. Non ci sto troppo male. Io non tremo, è solo un pò di me che se ne va. Verissimo. Il peggio è passato, ora resta il timore di imbarcarsi in discorsi sensa senso, se capita. Di parlare al passato prossimo. Di essere davanti ad ennesime prove, significative, decisive. Sono stato fumoso quando serviva, sono stato secco quando serviva. Non ho mangiato la mia (ex) ragazza (à la 'non' La Sintesi), perchè so che non l'avrei digerita. Però la ringrazio per le cene, per il tempo passato, per le parole, per le opere, per tutto. Anche per Parigi. Eravamo già finiti, ma chère, a Parigi?
Poi al diavolo i discorsi metafisici (senza i fori dei piercing, che si richiudono... quelli meritano et spero avranno il successo che meritano).
Poi metto su un cd, due canzoni due dove dentro ci sono io et i miei fratelli. Et mi commuovo. Forse è la prima volta che ascoltando qualcosa di mio sono contento al 90%. Io non dormo mai. Di solito non era così. Resto sveglio su di noi. Di solito c'era sempre qualcosa che mi lasciava male. Male come la macchina del caffè quando il Pesciolino te la posa su un polpaccio. Male come vedere, sebbene gli occhietti spenti, certe coppie fare il bagno in mare a tre metri da te. Tre metri. Metti un pò di neve.
Poi sabato suoniamo di nuovo, evado. Et vado.
Poi ormai con lei non ci parliamo più. Non ci sto troppo male. Io non tremo, è solo un pò di me che se ne va. Verissimo. Il peggio è passato, ora resta il timore di imbarcarsi in discorsi sensa senso, se capita. Di parlare al passato prossimo. Di essere davanti ad ennesime prove, significative, decisive. Sono stato fumoso quando serviva, sono stato secco quando serviva. Non ho mangiato la mia (ex) ragazza (à la 'non' La Sintesi), perchè so che non l'avrei digerita. Però la ringrazio per le cene, per il tempo passato, per le parole, per le opere, per tutto. Anche per Parigi. Eravamo già finiti, ma chère, a Parigi?
Poi al diavolo i discorsi metafisici (senza i fori dei piercing, che si richiudono... quelli meritano et spero avranno il successo che meritano).
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