Et se scrivevo un post ieri sarebbe stato da ridere. Ieri ero ammalato di brutto. Oggi non lo so ancora, ma credo di no. Negli ultimi dieci anni, escludendo la varicella, le mie degenze sono durate massimo un giorno. Ma quel giorno è sempre allucinante, come ieri.
Ieri che ho passato tutta la giornata sdraiato ovunque, a valutare quanto il dolore fisico sia immensamente più doloroso di quello psichico. Et ieri volevo prendere lo stomaco et buttarlo giù dalla finestra, che pulsava et ad ogni battito mi esplodeva la testa. Et quella l'avrei tagliata. Le mie personalissime "Memorie di una testa tagliata", inutili come la giornata di ieri, praticamente persa.
Et ho ripensato all'anno scorso, all'esame di inglese fatto in fin di vita et la prof che avevamo quasi fatto amicizia che mi dà una pacca gentile sulle spalle alla fine della prova et mi accende una serie di reazioni a catena che ho dovuto prender la macchina et fare Padova - Chioggia in mezz'ora scarsa a mezzogiorno per vomitare anche le rotule. Et un giorno intero a letto a delirare come ieri, dalle una p.m. del venerdì alle una p.m. del sabato, per poi andare a fare prove a Padova con un gruppo di cui ho sempre meno ricordo et la sera in Dolfina.
In Dolfina, mica a prendersi un tè caldo al Bistrò.
Dopotutto, mi sto rendendo conto di delirare, anche se non mi sento ammalato. Andiamo bene.
Et ieri ho visto tre film. Ma non è che ci abbia capito tanto. Et non ho mangiato assolutamente nulla. Et le cose quasi sicuramente sono collegate.
Et venendo alle cose serie, l'ostello a Firenze dal 27 al 29 dicembre è prenotato. Quindi è ufficiale che si va.
Cari Piombo(ni) et Simeoni, abbiamo fatto presto, meglio così.
Et mercoledì ho preso il regalo più difficile della mia recente vita. Et ci sono andato diretto perchè sapevo già cosa prendere. Et la commessa mi ha guardato et ha ammirato la mia decisione et la mia fermezza dicendo qualcosa di paraculo tipo "ottima scelta". Lei non può sapere quanto la mia non sia affatto un'ottima scelta.
Però mentre gironzolavo per Padova mi sentivo immerso di un cazzo di spirito natalizio. Et ero felice. Poi non so quanto la cosa possa essere legata a ieri.
Et stasera Le Luci Della Centrale Elettrica viene al Chioggialab a suonare. Et se lo stomaco lo permetterà, sarò lì dalla prima ora, come è sempre accaduto, con et per lui.
Et ho fame, ma una fame che al momento solo Rock-oh! et Pipì possono capire. Et so che sono molto affamati pure loro. Et so che certi discorsi, se posti in un certo modo, farebbero milioni et milioni di adepti.
Rivoluzione.
Ieri che ho passato tutta la giornata sdraiato ovunque, a valutare quanto il dolore fisico sia immensamente più doloroso di quello psichico. Et ieri volevo prendere lo stomaco et buttarlo giù dalla finestra, che pulsava et ad ogni battito mi esplodeva la testa. Et quella l'avrei tagliata. Le mie personalissime "Memorie di una testa tagliata", inutili come la giornata di ieri, praticamente persa.
Et ho ripensato all'anno scorso, all'esame di inglese fatto in fin di vita et la prof che avevamo quasi fatto amicizia che mi dà una pacca gentile sulle spalle alla fine della prova et mi accende una serie di reazioni a catena che ho dovuto prender la macchina et fare Padova - Chioggia in mezz'ora scarsa a mezzogiorno per vomitare anche le rotule. Et un giorno intero a letto a delirare come ieri, dalle una p.m. del venerdì alle una p.m. del sabato, per poi andare a fare prove a Padova con un gruppo di cui ho sempre meno ricordo et la sera in Dolfina.
In Dolfina, mica a prendersi un tè caldo al Bistrò.
Dopotutto, mi sto rendendo conto di delirare, anche se non mi sento ammalato. Andiamo bene.
Et ieri ho visto tre film. Ma non è che ci abbia capito tanto. Et non ho mangiato assolutamente nulla. Et le cose quasi sicuramente sono collegate.
Et venendo alle cose serie, l'ostello a Firenze dal 27 al 29 dicembre è prenotato. Quindi è ufficiale che si va.
Cari Piombo(ni) et Simeoni, abbiamo fatto presto, meglio così.
Et mercoledì ho preso il regalo più difficile della mia recente vita. Et ci sono andato diretto perchè sapevo già cosa prendere. Et la commessa mi ha guardato et ha ammirato la mia decisione et la mia fermezza dicendo qualcosa di paraculo tipo "ottima scelta". Lei non può sapere quanto la mia non sia affatto un'ottima scelta.
Però mentre gironzolavo per Padova mi sentivo immerso di un cazzo di spirito natalizio. Et ero felice. Poi non so quanto la cosa possa essere legata a ieri.
Et stasera Le Luci Della Centrale Elettrica viene al Chioggialab a suonare. Et se lo stomaco lo permetterà, sarò lì dalla prima ora, come è sempre accaduto, con et per lui.
Et ho fame, ma una fame che al momento solo Rock-oh! et Pipì possono capire. Et so che sono molto affamati pure loro. Et so che certi discorsi, se posti in un certo modo, farebbero milioni et milioni di adepti.
Rivoluzione.
4 commenti:
fame chimica
no caro tumblr, non è quella fame.
acqua.
se te ne parlerò, sarai sicuramente uno di noi.
ma quella dolfina è stata la volta di te seduto per ore e ore su una sedia incapace di intendere e di volere?
no non era quella. quella è stata la volta dopo.
ma cos'è, sono controllato?
noto anche nella scelta del nickname una certa ironia.
bastardo, chiunque tu sia! anche se immagino chi tu sia... :P
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