Si è ricominciato a lavorare (per modo di dire, si sta preparando il campo), et a questo punto non vedo l'ora che si entri a pieno regime. Anche se, si attendeva un'onda diversa.
Si è ri-presa un pò di batteria, per registrare una cosa che ci si doveva mettere una mezz'ora scarsa dopo una cenetta allegra venerdì sera, et invece ci costringerà a svariate ore di studio et prove et bestemmie. Però ci è preso bene, et parlo non di me alla seconda, ma di due persone diverse. Et è un onore lavorare con l'altra persona.
L'altra cosa musicale, che al momento è l'unica cosa che mi assorbe davvero, forse diventerà un ménage à trois. Me lo auguro, così almeno diamo una sferzata et mettiamo i puntini sulle i. A partire, ultimo aggiornamento, già da questa sera...
Et riascolto musiche che da tanto non ascoltavo.
Giorgio Canali, nonostante tutto, su tutto. Che tanto so che domani lo accantonerò, nonostante tutto.
Le cose vanno a rilento, mentre sbuca un sole pallido. Et la nebbia, che solitamente alle idi di marzo era già emigrata da un pezzo, persiste qui dove non nevica mai.
Passerà anche questa, mentre lei mi dice che sta per andare a Parigi. Et che è contenta che quest'estate ci rivedremo. Di necessità virtù, sorrido. Che non ci sono vetrine a svelare i miei sorrisi amari.
Et comunque solo poche persone riescono davvero a coglierli.
Et comunque per fortuna che solo poche persone riescono davvero a coglierli.
Ho dimenticato la tranquillità, l'ho abbandonata mesi fa. Et è più difficile del previsto incanalare questo essere irrequieto, che mi porto dentro. Continuo a tossire, et non è per la pioggia di marzo, è come un ballo della tosse.
ma com'è, che non ci sei
e ho bisogno di te e la mia ira sale
come se di rabbia non bastasse
quella chiusa nel mio cuore...
Et almeno mi è passata un pò la malaria che mi era preso settimana scorsa. Et almeno la
Juve dà qualche piccolissima soddisfazione, mentre immaginavamo un centrocampo
Camoranesi-Lampard-Sissoko-Hamsik in uno dei nostri sempre più rari momenti di conciliazione familiare. Et ti dicevo che magari si potrebbe sognare
Gerrard, visto che è dura tenere a freno i sogni. Et questi mi impegnano relativamente poco.
Altri sono più pesanti, più importanti, più vitali.Sogno di camminare ancora lungo la Senna con la mia sempre più necessaria
marlborolightmorbida, sogno di non avere nome et cognome mentre girovago per le vie di New York tra milioni di persone senza nome et cognome, sogno di aver voglia di una t-shirt stupida et di dover solo prendere la
linea nera per arrivare al mercatino di Camden Town. Sogno i palchi sgangherati dei club più blasfemi d'Europa, sogno le stazioni nebbiose et quelle superaffollate in attesa di treni che mi portino ovunque, sogno migliaia di fotografie a testimoniare che
'io non sto seduto, mi muovo'. Sogno una
Ludwig come si deve,
come questa. Sogno una definizione che al momento non ho, sogno qualcosa d'altro.
Et tra poco, questo strategiedellapnea dovrebbe festeggiare un anno di vita. Non ci avrei mai scommesso.
un autre feu qui passe au rouge, un autre carrefour at ma tête elle aussi à l'arret, j'ai terminé mes cigarettes, je n'ai plus qu'à mourir d'amour at d'envie de fumer...
ça y est c'set la fin du paquet...
ça y est...