Si potrebbe parlare all'infinito di questa settimana. Con i nostri stati d'animo che sembrano andati sulle montagne russe. Le rivelazioni e le rivoluzioni, i quadri che cadono, la derbouka che si rompe un secondo prima di andare in tivvì, la maglietta arancione di Arancia Meccanica, il Sant'Orsola. Mi scappa pure un non so perchè m'han preso a suonare con loro, non penso assolutamente di essere così bravo, penso solo a suonare e a crescere un pò e poi tutto quello che viene, viene. Frase nazionalpopolare da pacca sulla spalla e da sorriso paternalistico. Che bravo questo ragazzino, lo avranno pensato tutti, apparte i miei cari compagni che sanno quanto io sia stronzo, nel profondo. Immerso nella stanchezza e nel piacere di essere esattamente dove si sarebbbe voluti essere.
Dicevo si potrebbe parlare all'infinito di questa settimana. Invece non lo faremo. Perchè sono successe tante cose troppe cose, e me le ero pure segnate sulla moleskine perchè la memoria a breve termine non è affidabilissima di questi tempi.
Che comunque le cose importanti le ho già consegnate a chi le meritava.
Adesso siamo fermi e pensiamo a ciò che è meglio per noi, mentre parliamo del coraggio di fare certe scelte e ci spaventiamo entrambi.
Mentre sono ancora mezzo addormentato e tu mi comunichi numeri altissimi.
Mentre parliamo e maledico tutto quello che ho bevuto perchè limita le imprecazioni che ti tirerei dietro.
Adesso siamo fermi, adesso ci concentriamo sulle cose importanti da sempre. Anche se è tutto un gran casino.
Portami ancora a passeggiare su quel ponte, a classificare le scritte adolescenziali, a parlare di quando ci passavi, ma non con me. A parlare di quando io sbattevo la testa chissàdove, e tu non esistevi. A parlare di quando tu cominciavi a sognare l'Inghilterra, e io non esistevo.
Portami ancora, ovunque tu voglia. Che ti seguirò.
Questa volta, solo questa volta. Grazie ad Augusto, Paolino, chiunque abbia bucato la nebbia per venire a vedere i Blake/e/e/e al Porcupine, lunedì. Grazie a Ricky ed Elisa sul versante sloveno di Telecapodistria, a Luca e Fulvio sul versante italiano dell'Etnoblog, per martedì. Grazie alla Banda Berimbau.
Mi dispiace per chi aveva una mezza intenzione di venirci a vedere venerdì all'Officina49 e sabato all'Interzona. Purtroppo è andata così.
Dicevo si potrebbe parlare all'infinito di questa settimana. Invece non lo faremo. Perchè sono successe tante cose troppe cose, e me le ero pure segnate sulla moleskine perchè la memoria a breve termine non è affidabilissima di questi tempi.
Che comunque le cose importanti le ho già consegnate a chi le meritava.
Adesso siamo fermi e pensiamo a ciò che è meglio per noi, mentre parliamo del coraggio di fare certe scelte e ci spaventiamo entrambi.
Mentre sono ancora mezzo addormentato e tu mi comunichi numeri altissimi.
Mentre parliamo e maledico tutto quello che ho bevuto perchè limita le imprecazioni che ti tirerei dietro.
Adesso siamo fermi, adesso ci concentriamo sulle cose importanti da sempre. Anche se è tutto un gran casino.
Portami ancora a passeggiare su quel ponte, a classificare le scritte adolescenziali, a parlare di quando ci passavi, ma non con me. A parlare di quando io sbattevo la testa chissàdove, e tu non esistevi. A parlare di quando tu cominciavi a sognare l'Inghilterra, e io non esistevo.
Portami ancora, ovunque tu voglia. Che ti seguirò.
Questa volta, solo questa volta. Grazie ad Augusto, Paolino, chiunque abbia bucato la nebbia per venire a vedere i Blake/e/e/e al Porcupine, lunedì. Grazie a Ricky ed Elisa sul versante sloveno di Telecapodistria, a Luca e Fulvio sul versante italiano dell'Etnoblog, per martedì. Grazie alla Banda Berimbau.
Mi dispiace per chi aveva una mezza intenzione di venirci a vedere venerdì all'Officina49 e sabato all'Interzona. Purtroppo è andata così.
1 commento:
Poche parole ma tante immagini, e tanta poesia, sempre bella da leggere, vivere e assaporare. Anche quando fa imprecare.
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