Alla fine le cose si sarebbero aggiustate con una telefonata. Con una mail, con un messaggio qualsiasi. Più che aggiustate, diciamo che avrebbero preso il giusto corso. Ecco, sì. Il giusto corso. Non ci saremmo arenati su questa spiaggia bianca fatta di granelli di nulla. Avremmo calcato le nostre metafore come fossero delle leggere increspature. Avremmo continuato a ridere e ad essere così come siamo, a prenderci gioco delle cose e della gente e dei ruoli. Perché siamo fatti così e non serve nasconderlo e non lo abbiamo mai nascosto. Che ci piace. Alla fine le cose si sarebbero aggiustate ma forse non c'è niente da aggiustare. Semplicemente le cose sono così e febbraio è passato e passerà marzo e verrà aprile. Mentre ritrovo tra i reperti ammucchiati nell'armadio frammenti di un passato che è stato troppo intenso per essere catalogato. Alla fine le cose si sarebbero aggiustate ma con un minimo di attenzione e di fortuna in più forse non avremmo mai dovuto pensarci. Con le mani infilate nelle tasche a raschiare le cuciture dei jeans e le cuciture delle gambe. Aspettando la prossima onda.