Venerdì c'era il concerto dei Liars all'Unwound, a Padova. Venerdì c'era lei.
Venerdì c'era una cartina neanche troppo precisa per raggiungere qualcosa che fino a poco tempo fa ignoravo esistesse. Venerdì quel qualcosa è stato trovato con sufficiente facilità.
Adesso c'è La stagione del Cannibale che gira in sottofondo a volumi comunque troppo alti per la mia testa violentata dalla stanchezza.
Venerdì c'erano gli Zabrisky, et gli Speedy Peones, prima dei Liars. Et i primi han detto poco, mentre i secondi son stati scandalosamente divertenti. Molto più delle precedenti visioni.
Venerdì c'erano i Liars, che conoscevo troppo poco per accalcarmi con tutti gli altri davanti al palco, in un Unwound che faceva una quarantina di gradi et dove non volavano mosche, soffocate dal caldo. Ma ero lo stesso sufficientemente vicino per gustarmi un concertone, istrionico, ipnotico, percussivo.
Aggettivi che alla fine possono non dire nulla, ma per me bastano et avanzano. Aggettivi che alla fine si potrebbero leggere come un 'un giorno, vorrei anch'io'.
Bastava poco per.
Venerdì è stata una bella serata, et non serve aggiungere altro.
Il resto sono state giornate di fuoco, et scherzando ti scrivevo ad ore imprecisate della notte aut della mattina che 'domani si torna a remare con gli altri schiavi', et era clamorosamente esagerato visto che me la godo fuori misura, ma è altrettanto vero che non si è stati esattamente con le mani in mano, questo sabatodomenicalunedì di festa. Che ci hanno davvero preso tutto, ci hanno fatto bestemmiare, ci hanno fatto venire gli attacchi di cuore al ventesimo shakerato della giornata, ci hanno fatto dimenticare di mangiare.
Non so, davvero, com'è stato il mare in questi giorni.
Forse alla fine me lo merito anche, visto che è risaputo che io sono "il male" (cit. molto lavorativa).
Et quando oggi è arrivata la bufera, noi eravamo lì ad aspettarla. Io et il grande capo, al tempo stesso mio maestro di ginnastica delle elementari et cantante dei Revolution, a mettere L.A. Woman a volumi da distorsione et ad accenderci una marlborolight et una rivoluzionaria marlborocompact, che finchè dura il flirt sostituiscono le classicissime et mi fanno risparmiare trentacentesimi a pacchetto.
Ora, sono vuoto. Domani si comincia a pianificare il trasloco, ormai all'orizzonte. Si cominceranno a riempire gli scatoloni et si lasceranno indietro tante cose che non mi va di portare con me in questo piccologrande passo.
A suo modo, è una rivoluzione, è un'occasione.
Ora, esco.
Venerdì c'era una cartina neanche troppo precisa per raggiungere qualcosa che fino a poco tempo fa ignoravo esistesse. Venerdì quel qualcosa è stato trovato con sufficiente facilità.
Adesso c'è La stagione del Cannibale che gira in sottofondo a volumi comunque troppo alti per la mia testa violentata dalla stanchezza.
Venerdì c'erano gli Zabrisky, et gli Speedy Peones, prima dei Liars. Et i primi han detto poco, mentre i secondi son stati scandalosamente divertenti. Molto più delle precedenti visioni.
Venerdì c'erano i Liars, che conoscevo troppo poco per accalcarmi con tutti gli altri davanti al palco, in un Unwound che faceva una quarantina di gradi et dove non volavano mosche, soffocate dal caldo. Ma ero lo stesso sufficientemente vicino per gustarmi un concertone, istrionico, ipnotico, percussivo.
Aggettivi che alla fine possono non dire nulla, ma per me bastano et avanzano. Aggettivi che alla fine si potrebbero leggere come un 'un giorno, vorrei anch'io'.
Bastava poco per.
Venerdì è stata una bella serata, et non serve aggiungere altro.
Il resto sono state giornate di fuoco, et scherzando ti scrivevo ad ore imprecisate della notte aut della mattina che 'domani si torna a remare con gli altri schiavi', et era clamorosamente esagerato visto che me la godo fuori misura, ma è altrettanto vero che non si è stati esattamente con le mani in mano, questo sabatodomenicalunedì di festa. Che ci hanno davvero preso tutto, ci hanno fatto bestemmiare, ci hanno fatto venire gli attacchi di cuore al ventesimo shakerato della giornata, ci hanno fatto dimenticare di mangiare.
Non so, davvero, com'è stato il mare in questi giorni.
Forse alla fine me lo merito anche, visto che è risaputo che io sono "il male" (cit. molto lavorativa).
Et quando oggi è arrivata la bufera, noi eravamo lì ad aspettarla. Io et il grande capo, al tempo stesso mio maestro di ginnastica delle elementari et cantante dei Revolution, a mettere L.A. Woman a volumi da distorsione et ad accenderci una marlborolight et una rivoluzionaria marlborocompact, che finchè dura il flirt sostituiscono le classicissime et mi fanno risparmiare trentacentesimi a pacchetto.
Ora, sono vuoto. Domani si comincia a pianificare il trasloco, ormai all'orizzonte. Si cominceranno a riempire gli scatoloni et si lasceranno indietro tante cose che non mi va di portare con me in questo piccologrande passo.
A suo modo, è una rivoluzione, è un'occasione.
Ora, esco.
3 commenti:
io ero con il grande capo2 e anche noi abbiamo messo L.A. Woman....chissà come mai...
cla
scandalosamente divertenti.
si.
e a dondolare la testa con i liars sembrava quasi ci avessero drogati tutti.
venerdì è stata una bella serata.
e non serve aggiungere altro.
il venerdì è stato spesso bello. fin'ora ha una percentuale invidiabile.
e non serve aggiungere altro.
Posta un commento