A volte sono solo sensazioni. Come quelle di raccontarci le nostre collassate più improbabili tra corriere di pendolari e piazze storiche, come svegliarsi una mattina con quell'agitazione tipica della stazione di Milano. Ci guardiamo dentro per cercarci un po'. Ci guardiamo lo stomaco pieno di nodi, se vuoi. Che ceneremo domani, che adesso no. Che adesso mi tengo questa agitazione tipica di quelle primavere che non sono così distanti, mentre questo cielo sembra ci voglia bombardare, che adesso mi tengo questo paio di bacchette un po' sbucciate e questo tappeto rosso che non si può guardare. Mi manchi perché avremmo potuto fare indigestione di noi, fossi rimasto qualche giorno in più. Mi manchi perché in certe occasioni sembra che non sia partito mai, anche viaggiando con due fusi orari diversi, anche quando mi ritrovo in sei contro uno, anche quando non ci sentiamo quando vibrano le pelli dei tamburi.
A volte sono solo sensazioni, a volte c'è solo uno sfrenato bisogno di partire verso qualche parte. Non importa dove.
A volte sono solo sensazioni, a volte c'è solo uno sfrenato bisogno di partire verso qualche parte. Non importa dove.
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