lunedì 8 ottobre 2007

Pizzeria Castagnacci


Era di sicuro una delle pizze migliori del Paese.
Al taglio, cosparsa di pomodoro et grana bollenti da staccarti il palato, al primo morso. Et la pizzeria, un buco in fondo ad una calle cieca uguale da decenni che ci venivano i nostri vecchi quando non erano ancora vecchi, teneva aperto pochissimo, si prendeva mesi di vacanza, giusto per tenerci sempre vivo dentro il desiderio. Et spesso basta solo nominarla, per accenderlo, il desiderio.
Così io et l'altro, in missione, andammo a prender la pizza. Un venti euro, così ce ne sarebbe stata anche per gli altri che ci aspettavano a casa. Ci offrimmo noi, a sfidare la coda, per la voglia di entrare in quel buco di pizzeria, per sentire quegli odori che solo quel buco di pizzeria sa offrirti. Quando arrivammo, la gente era tantissima, famelica come noi. L'altro chiese chi era l'ultimo, tipo quando si va dal medico per individuare l'ultimo che gli deve finire sotto le grinfie. Ci risposero tre uomini sottolineando che ne dovevano prendere un bel pò, et che noi avremmo dovuto aspettare ore. Et ci ridevano pure in faccia.
Davanti a loro, stavano due nostre amiche. Ci venne spontaneo, a me et all'altro, prendere il cellulare et cominciare a scrivere.
Un suono polifonico squarciò appena l'ordinata confusione del buco di pizzeria. Una delle due amiche tirò fuori il cellulare dalla borsa:
"Per favore, prendi 20 euro di pizza anche per noi".
Ci lanciò un'occhiata incuriosita, fugace, et noi la guardammo gelidi. Prendi quel cazzo di pizza, et non dire niente, et non fare cose stupide tipo chiederci i soldi davanti a tutti, che al Paese, in quel buco di pizzeria, certe cose non si possono fare, pensammo entrambi. Io et l'altro. I tre uomini continuavano a sfotterci, intanto. Cominciammo a fingere sofferenza agli sfottò dei tre, fino a simulare rassegnazione, et ad uscire dalla pizzeria. I tre cominciarono a prenderci letteralmente per il culo, mentre di spalle soffocavamo una delle risate più grasse delle storia con una marlboro.
"Barba! Torna qua! Dai! Ti arrendi così?".
Eravamo a metà calle, bruciando veloci le sigarette, con le voci dei tre ancora nelle orecchie. Ad un certo punto una delle due amiche uscì dalla pizzeria et ci venne incontro. Ci chiese i venti euro della pizza, di nascosto, ma neanche troppo. Tornò indietro, scivolando davanti ai tre et a tutti gli altri della fila.
"Sai che se quei tre si accorgono di qualcosa, come minimo ci ammazzano?"
"Sì..." nascondendo un mezzo sorriso "Allontaniamoci, che è meglio..."
Certe cose, non si fanno.
Aspettammo in disparte, finchè le due amiche vennero con i cartoni di pizza. 50 euro loro, 20 noi, et i tre ad aspettare la pizza. Ancora.
L'idea malsana di fare marcia indietro et imboccare di nuovo la calle et passar davanti a loro col cartone di pizza ci sfiorò allo stesso momento. Sarebbe stato grande, sarebbe stato da correre.
Ma ormai eravamo al sicuro, quasi a casa.
La migliore pizza in assoluto, da un bel pò di tempo.


Et questa, è una storia vera. Vero AR? vero CC? vero MC?

7 commenti:

Anonimo ha detto...

aaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

siché tì ti l'à magnà do sere de fila (domenega in centro)?

su' che tento de decifrare i nomi, forse a uno ghe su' rivà...

co mio nono gera zovane la se ciameva Nicolini

Mattia ha detto...

no no, domenica sera... x questo son arrivato dopo in centro...
aiutino: c'era in mezzo pure la pizza del centro...
adesso xe anca massa facile!

Anonimo ha detto...

la prossima volta vengo a prendere la pizza con te. :D

Mattia ha detto...

è detta, chiunque tu sia?
per me anche stasera, 9.20 là...
sempre che non sia una trappola...

Anonimo ha detto...

grandi temerari, e che voglia mi hai fatto!
a presto, ho sentito che metti su un gruppo nuovo, in bocca al lupo!!!

Anonimo ha detto...

ou, invesse de metare su grupi novi, portame na guantiera qua! te dago i schei!

Mattia ha detto...

invesse ò magnà a casa. e se no meto su un grupo novo, e no scampo da sto buso de paese, vago fuora coi sentimenti entro un mese.