mercoledì 14 ottobre 2009

La paura secolare degli aghi.

Un'estate fa non c'eri che tu. Adesso chi c'è non lo sa nessuno. Ottobre ci ha sorpreso con i suoi mille gradi di meno. Ci hanno abituato troppo bene e adesso la staticità dei tempi e dei modi e dove guardiamo che tanto non c'è nulla da guardare. Da sentire. Perdiamoci nei deliri urbani, nei deliri bigotti della marca, nelle tangenziali e nei paesi dimenticati. Nei caffè. Nelle sigarette in macchina con la nuova religione di dischi interi nell'iPod. La giacca mi sta scomoda, come i lunedì e i martedì e i mercoledì. Come certi sabato calibrati male. Ed eravamo partiti così bene.
E' tempo di ricucirsi i polsi mi dicevi mentre prendevamo milioni di vie a senso unico. Io ti dicevo di sì ma facevo molti pochi passi. Che tutto era perfetto così che non ci ferma neanche il San Giorgio di Addis Abeba se mai fosse esistito se mai la storia fosse stata un'altra. C'era quel ponte e c'erano quei vecchietti e chissà che sigarette fumavo. Io ti dicevo di sì ma avresti dovuto sbattermi la faccia sgranata sui marciapiedi e sulle staccionate e sulla neve che ci era caduta addosso e dirmi a me non mi freghi stronzo. Magari avrei capito e sarei andato oltre la striscia positiva di vittorie e di pareggi e di troppo poche sconfitte.
Ma sai aspettare i massacri successivi e poi svegliarsi molto tempo dopo molte vite dopo. Prendere l'ago e il filo e il polso e le vene che le schiacciamo per vedere se tornano su più grosse, cominciare a cucire. Nonostante la paura secolare degli aghi. Non ci ferma nessuno nemmeno l'abitudine nemmeno il vento. I nostri lunghi periodi i nostri bei momenti le nostre colazioni.
E allora perché restano le cicatrici sui polsi e un bel po' di sconfitte. Perché?

sabato 10 ottobre 2009

Ci prenderanno anche il mare.

Torniamo puliti e non interessati, alla fine. Dopo costrizioni e costruzioni di stile e di cartelle e di biografie. Pianificando non solo strategie storte ma magari anche pezzi di vita da incasellare nei posti giusti. Per farli fruttare. Per farci sfruttare. Per essere una sostanza ottimamente supportata da una forma interessante, come le nostre mail epistolari come le nostre sciarpe grigie e il cielo grigio e l'iPod grigio che ha smesso ufficialmente il suo servizio.
Avremo una casa bellissima piena di finestre e di tavolini bassi e di foto attaccate ai muri.
Avremo una casa bellissima con un giradischi e un sacco di vinili e un frigo sempre pieno di dolci. Così bella che il grigio non potrà entrare, che il cielo sarà sempre troppo azzurro perché è tutto un discorso di compensazione e ce lo deve. Per tutti quei momenti in cui ci guardavamo in giro e in giro c'era il nulla. I parcheggi anarchici le macchine chiuse con le chiavi dentro i vigili che dirigono il traffico che hanno causato loro. Al nostro secondo bicchiere di vino che cambiamo in corsa. Le strade di campagna dove andavamo a scopare, che hanno asfaltato come le nostre sensazioni.
Ci hanno davvero preso tutto ci prenderanno anche il mare. E saremo gonfi di vento e di tempesta o di pioggia fine e saremo persi. E allora dimmi cosa ci facciamo qua, ad aspettare che non ci resti niente, ad aspettare e i pescatori non sono tornati. A farci male nel nome di cosa? Nel nome del padre? Nel nome del papi?
E alla rinfusa i nostri vestiti migliori, la borsa col tabacco e il portafoglio e gli appunti ordinati e gli occhiali da sole. La confusione dei vostri ventanni così vicini e così lontani che io quando avevo ventanni ero uno stronzo voi a ventanni siete proprio dei pulcini. Che mi va di sputare.
Qualcosa si è rotto dentro e tutti gli altri aspettano fuori. Quando sarà il tempo ricostruiremo il tempio e sacrificheremo la nostra bellezza. E pagherete il biglietto per vedere lo spettacolo. E costerà un botto, ma saprò creare l'attenzione, l'interesse, il desiderio, l'azione. E allora con quei soldi ci verrà la casa col giradischi le foto i dolci e i tavolini bassi. Ci attaccheremo alle finestre. Alle bottiglie di traminer. Alle ultime speranze. Al palco che adesso siamo in tre. Alle ultime unghie che mi sono rimaste. Se le cercate bene le potete trovare su eBay.