sabato 26 febbraio 2011

Perché come dicevi o il titolo ti viene subito o tanto vale non metterlo nemmeno.

Forse è davvero ora di prendere in mano la penna e i fogli bianchi. E di prendere le misure ai quartieri come te che disegni le case che mancano sulle piantine. Disegnami una faccia sorridente che vada oltre i venerdì sera congelati dal vento, oltre le vetrine scontate e le corse verso la stazione. Forse ho perso qualche cosa, qualche cuore, qualche connessione. Ma di strada ne ho fatta poca e quindi saranno qua intorno.
Credimi è dura.

mercoledì 9 febbraio 2011

Miglioramento

Le nostre ombre sotto i portici con il sole e con gli autobus. Ho sempre sognato di prendere un autobus barrato, mi hai detto. Sono giri infiniti tra le migliori catene di montaggio che altri chiamerebbero pasticcerie, a immaginare vite parallele e a dirci che se si fermasse tutto così almeno ci resterebbero i sorrisi. Girando come persone normali tra mercatini affollati. Niente materassi sporchi, abbiamo cambiato le lenzuola, abbiamo aperto le finestre, abbiamo sistemato gli angoli, che questo precariato esistenziale sembra essere diventato una moda piuttosto che uno status da cambiare, che avevamo liste chilometriche di cose da migliorare. E ci perderemo ancora tra paesaggi di campagna tutti uguali, nei banchi di nebbia che avvolgono solo noi e gli sterminati incidenti sull'A4, tra i telefonini morti che tra tre giorni saranno ancora morti e verranno rimpiazzati. Senza costruirci sopra leggende millenarie anche se pure loro hanno avuto, come dire, una certa utilità sociale.