lunedì 7 giugno 2010

Questione di secondi (e di coincidenze).

Per un secondo mi sono bloccato davanti all'username per entrare in questo blog. Non me lo ricordavo. Per un secondo mi sono bloccato davanti ad un commento che non avevo assolutamente visto. A chiedermi il perché, che insomma, sono sempre stato molto più preciso di quanto mi riscopro d'essere ora. Ora che continuo ad arrivare in ritardo come quando sono puntualissimo e il naso comincia a sanguinare ferocemente inondando la camera e imbevendo fazzoletti e mia madre il giorno dopo mi chiede che è successo e io le rispondo tranquilla dev'essere stata tutta la cocaina che ho tirato nel weekend e realizzo che sorride ma che non ha capito fino in fondo quanto stia scherzando. Ma pazienza, intanto mi blocco per dei secondi lunghissimi guardando l'angolo di una calle e pensando cazzo io la bici l'avevo parcheggiata lì e la bici cazzo non c'è. E poi sbucano dalle finestre le comari che mi raccontano una storia incredibile di urla per la calle e calci alla bici e lanci di bici e loro che la salvano e insomma tutto si risolve nel migliore dei modi anche se ci sono voluti dei cocarum da ometti. Quelli che hanno più il colore del rum che quello della cocacola.
Poi cosa dirti chiusi per tre giorni in una casa nel nulla a condividere le sigarette e delle canzoni da registrare. A sconvolgerci i pomeriggi senza rendersene conto, passando dalla cucina ad una sala tutta microfonata nel giro di una porta. Ad andare a letto e poi a tirarsi su per bere l'ultima birra. Che poi diventa mezza bottiglia di rum. Abbiamo scoperto che esistono dei cannoni per allontanare le nuvole basse, quelle che portano la pioggia. Ma non abbiamo voluto scoprire la reazione dei vicini che quando piove si beccano una razione doppia, probabilmente. E anche lì mi sono bloccato saranno state le tue parole che non capivo sarà che davanti avevo un vigneto bellissimo e il sole saliva piano e avevo un bicchiere di vino bianco freddo in mano. O ritrovarmi in tutt'altra situazione a girare da solo per le strade di Ferrara a dare una geografia a molti posti che conoscevo ma che non riuscivo a mettere in ordine. Come le vie strette dove regna un silenzio di tomba, anche se sei a trenta metri dal Duomo. A discutere di Dosso Dossi del palio che in realtà non lo conosce nessuno e degli americani. Quelli da bere.
Non rileggo ma ci penso e questo è un post da alcolizzati, che parlo quasi solo delle cose che ho bevuto. Forse dovrei solo preoccuparmi un po'.
E poi basta, che gli incisi bloccano i flussi di coscienza e continuiamo ad appuntarci troppo poche cose e a sperare che la memoria mantenga tutto il resto. Ma la tua mail me la ricordo, che poi è l'evoluzione di quel bigliettino arancione di qualche post fa che adesso che tutto si è compiuto capisco di aver volontariamente drammatizzato. Non nel raccontarlo o nel pensarci, nel viverlo proprio. Che tutto si poteva ottenere con meno pathos con meno macchinazioni, con meno. Ma sono cose che ti fanno sentire un po' più vivo, e ogni tanto quando ti senti tutto intorpidito sono le cose che ti salvano un po' le giornate. Come mi ricordo i tuoi messaggi, che alcuni pensi si fermino sul display del nokia e invece schizzano fuori e poi entrano dentro attraverso gli occhi. E so che qualche volta anch'io mi ricordo come si fa. Mentre andremo a prendere l'ultimo bicchierino saltando tra il selciato e dicendoci frasi che non posso dire. Ed è un peccato perché la frase che avevo in mente ci stava davvero bene. Ma è troppo presto.
E ho smesso di fumare. No, non è vero. Ma continuo a non spiegarmi perché dopo una pizza fumo quattro sigarette e poi magari il giorno dopo non ne accendo una fino a sera.


Invece, adesso, una sigaretta me l'accendo.

Nessun commento: