martedì 30 ottobre 2007

Piccolo buio. Grande buio.

Le cose, per lo più cagate, si accumulano, et finisce che me le dimentico. Specie quando sono le sei di sera et fuori è buio pesto. Grande buio, del cazzo.
Comunque, di cose mediamenti importanti da ricordare nei secoli, c'è la cena di sabato scorso con tutta la combriccola Point Break a casa del gran paròn Ricky. Simildevasto di proporzioni atomiche. Sono esplosi gli stomaci, di gusto. A base di tutto. Cene da rifare ogni fine settimana, per ritrovarsi ad anno nuovo a pesare 20 chili in più, con un mezzo sorriso deficente sempre stampato sulle nostre belle faccine, investite.
Poi ho scoperto di un progettino mezzofolk del Ricky, che oltre ad esser gran paròn è pure quello dei Revolution, come avrò già detto miliardi volte, et registrerò un pò di percussioni per lui. Grazie per farmi lavorare.
Poi lunedì mattina non mi è suonata la sveglia et ho cominciato la settimana con una fantasmagorica bestemmia, come capita molto spesso ultimamente. Ma quella di lunedì era proprio una bestemmia di quelle forti. Per trasposto, per intensità, et soprattutto per volume. Chiedere agli altri inquilini della casa, nello specifico due genitori abbastanza cattolici et un fratellino di 6 anni che spero vivamente non abbia sentito. Che non vorrei finisse all'inferno per colpa mia. Che tanto non ci credo, et comunque penso che alla fine non sarà poi questo gran postaccio. Visti anche certi posti qui in terra, di nessuno.
Poi oggi piove, et è buio. Et la pioggia cade et non ci purifica, ma ci bombarda. Et non lava tutti i nostri peccati, ma inzuppa i jeans et congela i polpacci. Et si impreca al governo, ladro. Et impreco a te, sempre te essere femminile che tanto mi hai dato et tanto mi hai preso et prosciugato, che sei più lunatica di una luna et bastano due gocce d'acqua ad arricciare i capelli et il bene che mi vuoi. Et litighiamo per quello che ci siamo detti ieri sera, che io non mi ricordo nemmeno perchè ad una certa ora negli infrasettimanali spengo il cervello, et mi viene fuori comunque una voce abbastanza da persona presente che sembra ti stia ascoltando davvero. Migliorerò anche qui. Et mi dici che sono un bambino perchè ti auguro di provare quello che ho provato io, et ti dico che te l'ho detto solo perchè si fa presto a parlare 'in linea teorica', specie quando sappiamo entrambi che quando arriverà una nuova 'linea pratica', dovremo ricalibrare le nostre distanze, et comunque ti troverai a vivere in diretta qualcosa che non hai mai vissuto. In diretta, on air. Et, ad occhio et croce, saranno cazzi.
Et oggi se non saltello via dalla strada a velocità inimmaginabile una cazzo di corriera 'diretto piazze' mi investe et dal Maldura mi spedisce in Piazza dei Signori, due chilometri più in là. Et mi immagino la scena da dentro il porticato universitario, io come un pallone tra i piedi di Del Piero: c'è et non c'è. Spiattellato come una nutria investita. Et c'erano le striscie per terra, et ti ho visto, autista del cazzo, con gli occhi bassi sul cellulare.
Et approposito di Del Piero, complimenti a Collina et a quell'idiota di Bergonzi. Di esistere, complimenti veramente. Che non è naturale arbitrare se ti mancano seicentotrentasei diottrie. Che non è naturale arbitrare se non hai la capacità di intendere et volere. Et complimenti a Zalayeta. In quasi dieci anni di Juve non ha mai aperto bocca, et nemmeno sabato sera ha detto niente. Coerente. Et non dico altro, perchè poi qualcuno dirà che noi dovremmo essere gli ultimi a parlare. Però cose così non si erano mai viste neanche sotto la dorata dittatura Moggi. Che un pò mi manca, con quei braccialetti scandalosi et le poche parole. Et una squadra che domenica darebbe quattro gol all'Inter.
Et tornando al mondo reale, abitare a cinquanta metri dal mare è una figata, specie quando scendi addormentato dal tepore dell'autobus et il vento ti sradica l'ombrello dalle mani et ti consegna un ammasso di plastica storto et morto. Che sarebbe da vivisezionare. Potrei emigrare anche per questo. Per il vento, non per l'ombrello. Perchè se dico a casa che me ne voglio andare per preservare un decente stato mentale, sembro pazzo sul serio. Cioè, gliel'ho già detto, et non mi hanno creduto.
Et se penso che a quest'ora, qualche mese fa, stavo preparando spritz su spritz in infradito-costume-tshirtpointbreak-rayban, aut stavo facendo qualche soundcheck accarezzando tre pezzi neri di acero, mi sembra impossibile vedere la notte fuori dalla finestra. Anche il tempo degenera, di questi tempi.
Et la disquisizione dovrebbe essere finita, credo.
Scrivo troppo, di questi tempi.
Sono l'ennesimo logorroico del cazzo, tra le tante cose. Ma non capisco perchè ho questo mezzo sorrisetto ebete spiaccicato et ingiustificato. At rallegrare questa notte, ad ora spritz.
Piccolo buio.

4 commenti:

don Mancho ha detto...

Ma si, tanto ci piaci anche così logorroico ;)

Mattia ha detto...

grazie mancho! se non ci fossi tu!
a presto presto presto o o o

m.

territori della follia ha detto...

non sei un amico sei un fratello...

Mattia ha detto...

sono quello che sono, caro simone.
molti difetti, e qualche pregio.
un grazie letteralmente infinito per il favore della casa coi pacchetti di sigarette finiti....
sei in credito...
un abbraccio.