lunedì 7 aprile 2008

In dieci in una stanza

A volte fare qualcosa di non ordinario è necessario, per sopravvivere. Soprattutto in questo weekend, che avevo sognato comunque diverso, et che comunque è stato diverso. Si poteva essere a Firenze, aut a Bologna, invece si era a Parma, per festeggiar un nuovo magistrale.
A volte fare qualcosa di non ordinario è necessario, anche con lo stomaco et il fegato in emergenza. Et poco importa esser ancora sottosopra et aver conosciuto gente completamente pazza da ovunque et aver dormito (dormito?!) in dieci in una stanza et aver chiuso gli occhi mentre il sole cominciava già a dare fastidio et essersi svegliati con una camel.
Et importa ancor meno ricominciare le lezioni, martedì et giovedì. Dopotutto, è solo un corso, anche se tornerò a casa alle nove della sera, accidentiadorganizzazioneaziendale. Ma lascio che la cosa passi, che ormai ci siamo, che le giornate sono più lunghe, che io mi sento meno invernale, nonostante il freddo et il gelo sia dentro che fuori.
Che presto sarà estate, l'estate vera.
Et avrò meno tempo per pensare a questa terra di mezzo, et magari riuscirò a venirne fuori.


Intanto, addio a Charlton Heston, se non altro per avermi tenuto compagnia per anni negli infernali post pranzi di Pasqua. In divano, a boccheggiare davanti a Ben Hur.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Obiezione!
Non ti sei svegliato con una camel ma con una bestemmia!!!!!

Mattia ha detto...

:)

ero ancora nel limbo, il divano era usurpato, la camel era sul tavolo...

bellissimo comunque, ne converrai...