venerdì 18 aprile 2008

Roma dov'è?

Quando un giornalista (aut presunto tale) fa un'intervista, solitamente fa delle domande et se ne sta zitto et segna le risposte su un foglio sgualcito, abbastanza serio(so). A seconda di come la si prende, può essere divertente, aut immensamente noioso.
Quando due giornalisti (sempre aut sedicenti tali, in particolare uno dei due, nello specifico io) fanno un'intervista insieme, uno fa le domande et l'altro scrive, et quando l'intervistato si arrampica sugli specchi, ci si guarda, ci si sorride in modo da non farsi beccare, si fanno domande sempre più infami et si bevono quintalate di caffè gentilmente offerte.
Et soprattutto, finita l'intervista, si ride et si sorride per un'ora buona, in ricordo di.
Et soprattutto, è un altro mezzo lavoro.

Et infatti, schiacciato dal lavoro et dalle preoccupazioni, oggi me ne diparto verso Roma per tre giorni lontani da tutto et da tutti. Anche da quest'inutile blog. Ci vuole, evitando di sparpagliare le lacrime nei corridoi degli aereoporti et della stazione termini. Ricaricando le pile in riserva in prospettiva di un'estate in cui dimenticherò come sono fatti i weekend. Et onestamente non vedo l'ora che succeda, che di sicuro mi sentirò più vivo di quanto non mi senta adesso.
Beh, buon weekend, a tutti.

Vi lascio con questa canzone, perchè finirete per sentirla spesso. Come tutte le altre de Le luci della centrale elettrica.
Vasco, quello serio.





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