mercoledì 16 luglio 2008

Ogni singola parola di ogni singola canzone


Dovrei fare mille cose utili ed invece faccio poco o nulla. E mi sono pure svegliato presto, e ho lavato gli occhi col caffè. E mi soffermo troppo sulla tua lingua. Ho fatto salti mortali, ora per la prima volta ne realizzo la probabilie inutilità. E avevo bisogno della musica di un gruppo che ho sempre bistrattato e che ora sto scoprendo davvero, per capire. Dell'inutilità, dei lividi sotto la pelle.
Potrei dedicarti ogni singola parola di ogni singola canzone.
Cambiano le prospettive, e ho poco in mano. Nemmeno il vino di ieri sera che era oggettivamente pessimo, nemmeno quella salaprove dentro ad un granaio, fascinosa e rustica e opposta alla mia, suburbanaundergroundsfighè. La marlborolightmorbida bruciava accordando la batteria presa a prestito da non so chi, le labbra bagnavano il filtro, perchè troppo poco concentrate. Suonava abbastanza male, ieri sera, ma qualche attimo di puro divertimento c'è stato, ci rifletterò su.
Il rullante ormai me lo porto dietro ovunque. A suonare semplicissimi quattroquarti e pensare che pochi altri pezzi di bronzo mi hanno mai dato una soddisfazione eguale. Che sia solo un rullante, è relativo.
L'Opelcorsaecceteraeccetera è tornata magnifica e operativa, e i Band of Horses uscivano dai finestrini abbassati quasi in distorsione, mentre sfrecciavo in perenne ritardo su strade che potrei fare ad occhi chiusi.
Solo tu avresti potuto farmi cambiare strada, scegliere la via trafficata, per un nobile fine.
La disillusione è il respiro rotto di un pugno. Non brucia il colpo, bruciano le conseguenze.
Fermarsi pensare ricalibrare ricalibrarsi.
Aggiornare l'iPod.
Mangiare del pesce dove lo fanno bene.
Limitare caffè, sigarette, coltellate allo stomaco.
Chiudere gli occhi per sentire le bombe che cadono. Dove cadono. E spostarsi in tempo, nel silenzio. Che adesso mi finirebbero in testa e non me ne accorgerei. Se questa fosse Londra, nel 1940. Se questa fosse guerra.
Se fosse Coventry, sarebbe peggio. Non avrei speranze.
Invece, qualcosa mi resta.


"Io sto bene, è un eufemismo".
Applausi. Risate. Poi Gianni Maroccolo attacca con l'acustica e la sigaretta accesa e penzolante.
Ma questa è tutt'un'altra cosa.


Torno a fare ciò che devo. Scusa Giorgia, domani ti spedisco tutto.


2 commenti:

Anonimo ha detto...

se questa fosse guerra
probabilmente
avremmo un alibi
e lottare e sanguinare e perdere sarebbe molto più facile

Mattia ha detto...

questa come ti dicevo, non è guerra.
ma se mi secca perdere a dama, non ti dico quando la posta in gioco è un pelino più alta.
e spessissimo è più alta che a dama.
ma parliamo troppo di impossibilità e di nichilismo mia cara, dobbiam esser più radiosi.
siamo giovani, noi.
e il lupodrillo, sta dalla nostra parte.