domenica 13 luglio 2008

Come una fisarmonica

Ci sono stati gli Afterhours e ci sono stati i Marlene Kuntz. Non c'è più tempo per scrivere e per respirare. Ho finito la sessione d'esami, ma da settembre si deve cambiare marcia. Siamo troppo suggestionabili. E fa caldo. E poi a volte è così umido, che fa freddo. E sapevo mi avresti scritto, sapevo che eri lì. Lo avrei fatto anch'io, mi hai solo anticipato mentre mi trascinavo nel corridoio verso la camera da letto sempre meno accampata.
Non ho il tempo di mangiare decentemente, sono svariati chili di meno (qualcosa tipo menocinque rispetto agli standard) e la sensazione fastidiosa di non riuscire a godersi un'ora che sia una prende lo stomaco molto più che per segnalare un'assenza di carboidrati.
Perdo un minimo di sicurezza, ancora, che annega in un mojito. Con della musica dal vago retrogusto anni '60 e troppa gente attorno che conosciamo e noi che non balliamo. E ridiamo. E beviamo. E ci prendiamo e ci lasciamo come una fisarmonica, e manchiamo i saluti finali per una questione di cellulari troppo silenziosi. Fondamentalmente, penso non sia solo una questione di qualità.
E mangiamo chili di mandorle, che ci prendono bene. Perchè la strada verso casa, è sempre troppo lunga.
Nei meandri di una cucina, qualcuno sa il buco che ho dentro.




girami dentro dunque, non ti fermare,
sono a regola d'arte, sono come mi vuoi.

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