sabato 13 settembre 2008

Il vento ci porterà

Piove di cattiveria. Piove così tanto che ce ne siamo già stufati. Che eravamo tutti ansiosi di vedere le nuvole arrivare, di riposarci mentre ci annegavamo d'acqua. Invece siamo rimasti troppo a lungo stanchi e asciutti. Troppo asciutti. La pioggia è arrivata troppo tardi, mentre resto chiuso nella mia stanza accampata dopo il tanto girare degli ultimi giorni. Posare gli occhi sui vetri delle finestre, e faticare a vedere oltre. Con questo penso sia finita l'estate, o magari no. Con questo penso sia finita l'estate, fatta di alti, di bassi, di profondamente bassi, di altissimi picchi. Di fatti cose & persone che irrimediabilmente l'arrivo dell'autunno cancellerà, o che il vento ci porterà lontano mentre magari loro rimarranno qui, ma si è auspicato troppo a lungo questo necessario allontanamento per soffrirlo, anche nella sua più minima parte.
Mentre comincio a non sentirmi così spaesato mentre ripasso per la millesima volta per certe vie di Bologna, comincio a riconoscere le porte, i gusti, le sfumature. E' una cosa che riempie, che vale molto più di un acquazzone memorabile, che ti fa sentire parte di qualcosa, che non è così scontato. E ti scrivo mentre maledico una sciagurata che con le sue indecisioni alla biglietteria della stazionecentrale rischia di far perdere i rispettivi treni alle rispettive dieci persone dietro di lei, me compreso. Ti scrivo mentre chiunque mi chiami al cellulare dice di essere sotto la tempesta, mentre io nell'asse Bologna-Padova-Chioggia non becco una goccia. Mentre schivo le pozzanghere e penso ai cani che volano dal quinto piano. Che puntano i piccioni sui davanzali e gli scattano incontro e i piccioni li schivano e questi volano e si spiaccicano. Soffoco un sorriso abbassando gli occhi, mi accendo una sigaretta e penso che manchi ancora qualcosa, qualcuno. Che gli eventi non sono ancora allineati e incastonati da potersi considerare perfetti. Questione di temporali, questione di ospedali, questione di qualità o forse solo di priorità, di essere per un istante obbiettivi, nonostante tutto.
Che dicono che le cose inaspettate sono le migliori. Che è anche vero. Homepage di Rockit, faccia sbilenca gggiovane indigesta sotto "dischi in uscita". Non se lo aspettava davvero nessuno, non solo io che è tutto nuovo - è tutto ben accetto - è tutto troppo divertente.
Io che di solito le cose le sento prima, per non so quale sfiga.
Intanto, continua a piovere di cattiveria. Intanto, Nick Cave è l'accompagnamento ottimale per una giornata così.

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