lunedì 6 ottobre 2008

Le spie con i corvi dentro - Velvet Club, Rimini


"Allora, andiamo a farci una sigaretta. Poi, se scazzo io, tu vai dritto che almeno poi ti ripiglio. Se scazzi tu, mi fermo io e vediamo cosa viene fuori"


Poi dopo quattrocento volte che sali e scendi per mille motivi, ti siedi dietro alla batteria ed è la volta definitiva, quella che poi per un pò non ti alzi più. Allora guardi avanti e vedi gli altri molto più lontani di quanto sei abituato. Li vedi in scala. Che guardi la gente e pensi che ti ci vorrebbe uno scolapasta in testa. Che la cena l'hai digerita da un pezzo, anche perchè è molto più tardi del previsto. Poi realizzi che sul palco non si sente nulla, e allora più che uno scolapasta servirebbe una bomba-a-mano. E la colla vinilica sulle mani. E soprattutto una memoria da elefante, e la fervida immaginazione di chi si diverte troppo per lamentarsi delle spie con i corvi dentro. Che dà fastidio quasi quanto il mio nuovo ed economico archetto da violino in 3/4, che lo sperimentiamo sui piatti che cigolano come un gatto investito, ma che permette il mio personalissimo assolo sul finale di Border Radio. E' solo questione di differenziare il suono percepito da quello effettivo, e non ci si riferisce all'assolo, ma al concerto nella sua totalità.
Saranno quindici gradi, ma ne senti il triplo, mentre bruciamo pacchetti di sigarette e ci soffermiamo a guardare i poster che tappezzano i camerini. Dove i Baustelle incidono sul muro "Baustelle was here" e qualcuno sotto gli risponde "fate cagare!" o qualcosa-di-simile.
Poi mentre torni in quella che per qualche giorno della settimana diventa la "nuova casa", ti fermi alle quattro di mattina negli autogrill tutti uguali, e gli altri fanno colazione e tu trovi, tra le mille stecche di cioccolato, una della Lindt alla Creme Brulè.
Alla Creme Brulè.
Alla Creme Brulè.
E allora ti sciogli, mentre ti si chiudono gli occhi.
Come prima, in un posto qual'è il Velvet, forse potenzialmente al 30% di quello che saremmo, è stato figo. Comunque figo, come quel simpaticone del commento su rockit. Il tempo scorre realmente lungo i bordi.


3 commenti:

Anonimo ha detto...

e bravo Mattia...

Anonimo ha detto...

spacca! ;)

Mattia ha detto...

grazie, anonimi miei! :)

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