sabato 2 gennaio 2010

Ciò che resta di noi sotto il tappeto, ancora.

Duemilaenove. Ventitrè. Io. Me. Dall'Officina49 al Pao Long Beach. Il Circolo degli Artisti e la Lomax. Mangiare sushi a colazione. Le ore piccolissime. I tuoi occhi. I litigi col metronomo. Gli assalti agli autogrill alle quattro del mattino. La Drum Sound. La Roland. Le fotocopie di Diritto. Vienna. Amsterdam. Parigi. Berlino. L'onomastica emiliana a Ourcq. Le occupazioni francesi. L'Unwound. 1407. Avremo altri nomi e altri modi per perderli di nuovo. Gli spaghetti alle vongole di Egle. L'albergo di Zilina e il pavimento di Brno. Le mie penne tonno e zucchine. L'inattesa piega degli eventi. La nostra guerra. I tuoi occhi, ancora. Le tue mani. La moleskine in pensione. Il Mac pagato in contanti. Le cene di pesce e le bottiglie di pinot grigio. Remind Me urlata al concerto dei Royksopp. Lo Zacapa. Il Drum Bianco e le Winston Blu. Matilde e i suoi tre padri. Il camerino dello Spazio211. Il camerino del Locomotiv. Il tempo delle mele elettroniche. Il tempo di ricucirsi i polsi. Il Vacuum studio. Vers quelque part. L'ultima occasione. I laboratori di pubblicità. Il primo e l'ultimo dio. La valse d'Amélie. Salsiccia e friarielli. I cicchetti salernitani. I gatti di Traverso. I tuoi occhi, ancora, sarà che sono troppo grandi e troppo profondi per me. Jesus is back. Obama. I ritorni notturni. I ritorni mattinieri. Le comuni in montagna per capodanno. I canederli. Tè. Il Miami festival dei baci e dei miei occhietti spenti. Alcuni dicono buonanotte, la sera. Psycho killer. Le discussioni infinite. I progetti insieme. Ragazza eroina mi chiedo come fai a non cadere mai. Gli abbracci con Appino. I secret show. I cinquanta concerti fatti. Il basso con l'envelop filter. I Tortoise sempre e comunque. I risotti di Marcella. Le vellutate di Marcello. I venerdì a pranzo dal Pizza. L'universitario ritrovato. Montieri. La neve. Ciò che resta di noi sotto il tappeto. Ciò che resta in testa e verrà dimenticato. Te che ogni tanto mi manchi. Te che ogni tanto ti odio. Le biografie. Venire abbandonato per strada con due gradi e una sigaretta. La chiusura del SestoSenso. Il mio tono sgarbato. Le colazioni di Dresda. Il mostro di Dusseldorf. Le stelle cadenti. La pasqua in barca. I macchiatoni decaffeinati e gli shakerati decaffeinati e la prossima volta prendetevi un bicchiere d'acqua. La mia vita disegnata male e l'Internazionale a Ferrara. Le luci della centrale elettrica, sempre. I dischi dell'isola deserta. La Kalsa. La nausea. La busta del tabacco. La custodia della Shure. Le testate al muro quando piove fuori le telefonate notturne quando piove dentro. E vaffanculo a questa cazzo di marea che sale. Le coincidenze mancate. I regionali delle 6.o2, antimeridiane. Rage. La stagione dell'amore. La stagione dell'odio. L'oroscopo di Brezsny. Alexander Platz. Place de la Bastille. Ciao Mattia, dormito bene?

2 commenti:

anna ha detto...

mozzafiato.

Anonimo ha detto...

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