mercoledì 1 giugno 2011

Forse di maggio, resterà solo questo.

Guarda che maggio è passato. E i tramonti non arrivano mai mentre scattiamo troppe volte su e giù per le stesse strade, da mattina a sera, ancora. Che poi ci passano davanti momenti da riempirsi gli occhi, i colori decisi delle case ai bordi della laguna, la tua inaspettata guida sportiva. Gli agguati dei carabinieri e i posti di blocco nei posti più improbabili che verrebbe da chieder loro perché hanno scelto di mettersi proprio lì, mentre continuiamo a parlare delle nostre cose con la radio troppo alta. Andiamo a controllare tutti i sensi di marcia invertiti, le rotonde e i leghisti che nei santini elettorali hanno la città nel cuore e il cuore a destra. E tutti gli arancioni che a seconda del luogo hanno significato una prevedibile sconfitta ed un'esaltante vittoria, solo per una questione di chilometri. E alla fine dovrai trovarti un lavoro, anche tu. Ma ho i miei dubbi.
Sai, non me ne sono reso conto che maggio è passato, ma ho visto i tuoi occhi, e ho sentito il tuo sorriso appoggiato alla mia spalla, uno scalino più in basso così siamo alti uguali. Forse di maggio, resterà solo questo.

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