martedì 8 gennaio 2008

Siamo pensieri che non riesci a trattenere


Finalmente mi sono deciso. Si parla di Firenze, del 27, del 28 et del 29 dicembre dell'annus horribilis 2007.
Tre giorni che a dispetto degli ultimi mesi, sono stati fantastici. Tre giorni che mi hanno permesso di staccare, di ricaricare le pile, di pensare il meno possibile. Per tornare et smetterla di stare più aut meno male. Et infatti sto bene. Et lo hanno notato tutti, segno che a mascherare le mie quattro emozioni sono una frana. Ma tant'è, restano pensieri che non riusciamo a trattenere, delle canzoni registrate, troppe risate, più di dieci ore filate in studio di registrazione, dalla sera alla mattina. Un glockenspiel, a cui sto già fantasticando di attaccare mille effetti che mi costeranno dieci volte di più del glockenspiel stesso.
Non riesco a ricordare tutto, quindi parto con una sfilza di ringraziamenti et magari finirò pure a commentare quel pò di foto che irrimediabilmente posterò, poi.

Comunque, in ordine di apparizione, grazie a:
Michele, Matteo, la macchina di Michele che non ci ha tradito, le borse l'amplificatore la testata il basso la chitarra gli effetti il rullante il pedale i piatti le bacchette per esserci stati in macchina al primo tentativo, la malattia di Matteo che è esplosa al suo ritorno, Roncobilaccio et l'autogrill con il cane più grande del mondo (dopo attenta visione, si è arrivati alla conclusione che fosse un incrocio tra un pastore tedesco et un cavallo), la Viacard, l'Artemio Franchi, l'ostello-monastero, il traffico di Firenze et il clacson (et chi l'ha inventato), Niccolai musica, Scandicci, Andrea (ovviamente, sempre, grazie!), lo studio di registrazione, i trigger et il rack et la batteria smontata et rimontata dieci volte, i synth, le mille et un'ora di registrazioni varie, l'Adat per averci fatto sentire un pò più fighi et sincronizzati, la pizza et le birre, la macchinetta rotta del caffè, le sigarette finite troppo presto, Firenze deserta alle sette del mattino et noi a sbagliare tutte le strade del mondo, i sensi unici ignorati, la colazione trafugata, l'alba prima di addormentarsi, il box doccia che trasborda et ci allaga il bagno et pure mezza stanza et gli strumenti salvati per un pelo dall'onda anomala, la colazione alle due del pomeriggio, Misia, Simone, il centro di Firenze a spasso come dei turisti del cazzo, il primo ristoro, il secondo ristoro, il cellulare (qualcuno sa perchè...), l'osteria aka terzo ristoro aka 'la botta finale', il grappino malefico, le sbarre invisibili del parcheggio a pagamento che quasi ci decapitano la macchina et la testa, il Teatro degli Orrori @ Viper, i saluti et le sigarette che speravamo non si spegnessero mai pur di non abbracciarci et non dirci arrivederci (ma ci saranno altre occasioni, Simone. Et ci saranno altre occasioni, Misia), l'allarme della Conad nelle orecchie et l'ultima sigaretta magggica et i discorsi con Michele nel cuore della notte fuori dell'ostello, la macchina ancora più piena, il ritorno, Ferrara tristissima tra le nebbie et i ghiacci et noi dentro l'autogrill a patire il freddo et la similpizza di Spizzico, l'abbraccio finale prima di prender l'autobus, addormentarmi et svegliarmi a casa.
Felice come non lo ero da mesi.
Grazie.

Le foto sono, nell'ordine: le tre emme rintronate in ostello, il Piombo con chitarra incorporata versus la malattia, il sottoscritto che finge di saper suonare uno dei quattro synth a disposizione, Michele che suona et bestemmia contemporaneamente, io che parlo alla batteria come Holly con il pallone (sussurrando parole molto meno amicali, in verità), l'inequivocabile verità del multieffetto per la voce di Andrea alle cinque del mattino, io et Misia ubriachissimi dopo il fiasco di chianti (fosse stato l'unico...) et l'ultimissimo film di Pieraccioni, probabilmente nella versione non censurata.




3 commenti:

territori della follia ha detto...

quasi mi commuovo a leggere queste cose...vi ringrazio anch'io con tutto il cuore..
grazie a te mattia perchè so che ci sei..
grazie anche a voi michele e matteo perchè siete davvero splendidi e non mi era mai successo di trovarmi al volo con delle persone come mi è successo con voi..
a presto..

Anonimo ha detto...

e da quando in qua sestu bon a sonare un sint?

Mattia ha detto...

e da quando in qua bob moog parla in chioggiotto?
comunque, come dissi und scrissi, il sottoscritto "finge di saper suonare uno dei quattro synth a disposizione". abbiamo festeggiato solo per essere riusciti ad accenderlo, quel synth. et uso 'abbiamo' perchè eravamo in tre, et non ne venivamo fuori.